
Una delle esperienze assolutamente da non perdere in Puglia è il percorso della Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese.
È lungo 500 km: parte dalla Campania, dalle sorgenti di Caposele (provincia di Avellino) e arriva in Salento, a Santa Maria di Leuca seguendo la storica condotta dell’Acquedotto Pugliese realizzata tra il 1906 e il 1939.
Un’ottima idea per chi vuole scoprire la Puglia in bici e da tenere a mente per le famiglie che cercano gite nella natura da fare in giornata.
Non aspettatevi una ciclovia dal percorso omogeneo e dal fondo asfaltato. Tutt’altro. La condotta si intreccia con vie rurali, borghi sperduti, colline.
Molti tratti sono decisamente adatti a cicloturisti, non necessariamente esperti ma sicuramente ben attrezzati.
Secondo gli intenditori la bici più idonea per affrontare l’intero percorso è la gravel (di cui io ignoravo l’esistenza!).
Ma non tutta la ciclovia è solo per appassionati delle due ruote.
Il tratto della Ciclovia perfetto per le famiglie: la Via dell’Acqua

Se buona parte della ciclovia richiede impegno e attrezzatura adeguata, alcuni percorsi sono decisamente alla portata delle famiglie.
Oggi vi parlo del tratto che si snoda tra i borghi della Valle d’Itria e va da Locorotondo a Manduria.
In particolare, per le famiglie con bambini, perfetto il percorso che potrete geolocalizzare con il nome Via Dell’Acqua: circa 15 km di pista da poco rimessi a nuovo che parte da Locorotondo e arriva a Ceglie Messapica.
Facile e agevole da percorrere a piedi e in bici grazie al manto di pietrisco pressato e un dislivello davvero minimo, appena l’ 8%.
Da qui ci si immerge nei colori e nelle forme tipiche della Valle d’Itria: la lussureggiante vegetazione sempreverde che brilla sulla calce bianca dei trulli di cui la valle è costellata.

15 km possono essere troppo lunghi per le famiglie con bimbi piccoli o con passeggini.
Se è il vostro caso, vi consiglio di partire direttamente da Cisternino dal punto geolocalizzato come GAL “Valle d’Itria” in contrada Figazzano tra Locorotondo e Cisternino.
Punto di riferimento di questo tratto è il Ponte Figazzano costruito nei primi anni del ‘900 e lungo 200 metri. Si tratta di una costruzione imponente e determinante per assicurare l’acqua ai comuni di Locorotondo, Cisternino e Martina Franca.
É solo uno dei cinque ponti che caratterizzano la Via dell’Acqua, tutti recentemente riqualificati.
Questo tratto lo abbiamo percorso qualche anno fa per 3 km. Elena aveva circa 9 mesi e Alessandro 6 anni. La bellezza che ci ha circondato ci ha riempito gli occhi!

Consigli
Periodo migliore. Da fare in una bella giornata di inizio primavera o autunno perché ci sono pochi tratti riparati da alberi dove rifugiarsi dalle temperature elevate. Evitate, quindi, le afose giornate estive.
Dove mangiare. Il Ponte Figazzano dista 4 km circa da Cisternino dove potrete trovare tanti localini per un pranzo tipico pugliese. Il paese, in particolare, è famoso per l’ottima carne alla brace soprattutto per la specialità delle “bombette” involtini di capocollo di maiale ripieni di caciocavallo e aromi. Dopo mangiato imperdibile un giro nel centro storico dove potrete divertirvi con i bambini a trovare le altalene dislocate per le vie del borgo antico. Grazie a questa particolarità Cisternino è nota come “il paese che dondola”.

Guida. Se come noi amate essere guidati nelle attività che intraprendete vi suggerisco di scaricare, se non l’avete, l’app gratuita Izi Travel , la piattaforma aperta che raccoglie audioguide gratuite.
Accedendo all’applicazione andate sulla categoria “Sto andando a…” poi scegliete la nazione (Italia) e la regione. Per ogni regione ci sono più opzioni. In questo caso cercate “Puglia, Martina Franca” e, all’interno, l’audioguida “Sulle vene della Puglia”. Potrete contare su 15 mini audio che vi accompagneranno, con il supporto della mappa, alla scoperta della Via dell’Acqua.
