Per chi vive nell’hinterland barese come me quando si parla di cartapesta il pensiero corre dritto ai carri di Carnevale soprattutto legati alla tradizione di Putignano.
Ma nel leccese la cartapesta è tutt’altro. La lavorazione di questo materiale è legata all’arte sacra.
La maggior parte delle statue di santi presenti nelle chiese del Salento sono realizzate in cartapesta.

Ad un occhio distratto potrebbero sembrare icone realizzate in legno perfettamente intagliate e dipinte. Invece no.
La cartapesta usata dai maestri salentini è molto particolare e contiene al suo interno fili di cotone che la rendono super resistente.
La colla utilizzata per modellarla è anch’essa speciale e…a km 0 perché realizzata con acqua e farina cotta.
I Cartapestai sono dei veri e propri Maestri non solo perché riescono a plasmare questo materiale povero e difficile da modellare ma si misurano anche con l’arte della pittura riuscendo a definire colori, sfumature e ombre per un effetto finale sorprendente.
La Cartapesta nasce tra le vie del centro storico leccese. Percorrendone le strade ci si imbatte facilmente in negozietti in cui, oggi, si vendono soprattutto oggetti e statue mentre le botteghe di produzione sono state spostate fuori dal centro storico.
Alle spalle di piazza S. Oronzo vicinissima alla Chiesa di S. Matteo si può percorrere la Via della Cartapesta.

E’ molto facile da individuare perché, oltre al cartello toponomastico, è “segnalata” anche da un palloncino (in cartapesta) che sembra volare dalla cima del palazzo che costeggia la via.
Sempre in centro, su Corso Vittorio Emanuele, si trova una delle botteghe più caratteristiche e storiche: quella di Claudio Risi. Anche in questo caso è facile intercettare per via di una statua ad altezza uomo (uomo normale…non di piccole dimensioni come me!) che è lì da anni e chiunque frequenti la città la conosce bene.

Se volete portarvi a casa un pezzo di Salento o fare un regalo di grande impatto (oltre che di considerevole valore) potete pensare di acquistare una piccola statuetta.
Sono leggere e non si rompono quindi facilmente trasportabili con qualsiasi mezzo anche in aereo purché in valigia.
Siete in centro? Allora approfittatene per scoprire la Lecce sotterranea
Secondo voi qual è il simbolo più caratteristico della città?
Potrebbe piacerti anche: A Lecce il Museo Ferroviario di Puglia
